venerdì 13 dicembre 2013

PER NON DIMENTICARE

Ecco una delle catene di S.Antonio che girano su Facebook in questi giorni e che ci ricordano il motivo della decadenza di MSN e di vecchie email trascurate. Questo è un gioco per mantenere viva la Prima Repubblica. Clicca mi piace e ti assegnerò un esponente indimenticabile della politica italiana. Non importa se non lo conosci, cerca su internet una sua foto e condividila sul tuo profilo. Lorenzo Capriotti mi ha assegnato Amintore Fanfani (1908 - 1999). Il "Misirizzi" della politica italiana è stato con oltre 60 anni di prima fila politica uno dei maggiori esponenti della res publica italiana. A partire dalla militanza fascista (una delle 330 firme del "Manifesto della razza" del 38) per passare alla partecipazione all'Assemblea Costituente, la fondazione della DC e del PPI, dalle 6 Premiership alle 3 Presidenze del Senato, 3 volte Ministro degli Esteri, 2 degli Interni, 1 del Bilancio, 1 dell'Agricoltura e 1 del Lavoro (contende al Milan e al Boca Juniors la targhetta di "Club più titolato al mondo").
Democristiano atipico (spesso in conflitto con la politica di partito, vedi questione Moro, vedi duplice matrimonio) si spegne all'età di 91 anni dopo 27 da senatore a vita."

giovedì 5 dicembre 2013

SO' RAGAZZI

C'erano una volta gli Hooligans, frange violente del tifo inglese che infestavano le curve degli stadi britannici e non.
C'erano una volta perché il governo inglese di fine anni ottanta (Margaret Thatcher) prese una serie di provvedimenti volti a mettere fine ai continui barbari episodi nei campi di calcio.
C'erano una volta perché oggi non ci sono più. Che vuoi che siano i tifosi di oggi! Uno sfottò qua, un coro là, un coltello giù in fondo... Niente a che vedere con loro!
Purtroppo il metro di paragone troppo alto (forse) ci copre completamente gli occhi dal disastro che è in scena oramai da anni negli stadi italiani. E quando i bambini sono i protagonisti di questi scempi è indice che si sta toccando il fondo.
Come al solito però il problema non è solo nei fatti, ma anche nella risonanza che hanno nell'opinione pubblica. Ancora un'altra volta infatti la schizofrenia del giudizio porta a considerazioni alquanto bizzarre. Si è sentito dire che la multa comminata alla Juve dopo le invettive agli avversari è stata "ingiusta, incredibile, assurda, idiota, infame" e chi più ne ha più ne metta, mentre siamo arrivati al punto da considerare normale che dei 12enni maleducati messi lì per far fare bella figura alla società d'appartenenza facciano del turpiloquio la loro ragion d'essere tifosi. Con le dovute proporzioni, perché meravigliarsi di gruppi ultras organizzati che girano con coltello e spranghe a devastare le città avversarie e attaccare le forze dell'ordine?
Risposta: perché quando poi ci troviamo con 22 "tifosi" arrestati in terra polacca, non sappiamo cosa pensare. Non era meglio fermarli prima? Una settimana senza PlayStation al primo "merda" a 12 anni magari sarebbe servita.

mercoledì 27 novembre 2013

3 PUNTI IMPORTANTI, MA IL CAMPIONATO È LUNGO

Dopo una bella partita vinta, è giusto fermarsi a festeggiare. Ore piccole, divertimento e poi di nuovo al lavoro in vista del prossimo incontro. 
Che sia chiaro, il campionato non è vinto: la crisi non è superata, le fabbriche chiuse domani mattina non riapriranno, la gente adesso non sta meglio. Così come la politica (e l'essere un politico) lo ha finora protetto, allo stesso modo la politica è stata finora protetta dal parafulmine-Berlusconi, argomento sempre attuale per questa o quella parte politica e spesso nascondiglio per i veri problemi del Paese. Per troppo tempo è bastato inveire o idolatrare uno dei personaggi più controversi degli ultimi cinquant'anni per guadagnarsi applausi facili dal proprio elettorato. Adesso basta. Basta con lo psiconano, il sig.B, l'unto dal Signore e il miglior statista della storia italiana. Lasciamolo in pace, che si goda la pensione (d'oro) forzata. Adesso gli applausi vanno guadagnati col sudore, con i programmi e con le riforme.
Ore piccole, divertimento e poi di nuovo al lavoro. C'è un titolo da conquistare.

lunedì 25 novembre 2013

TROVA LE DIFFERENZE

Ogni giornale di enigmistica degno di portare questo nome presenta tra i suoi giochini due fotografie affiancate apparentemente uguali, che differiscono però in 7 piccoli particolari. Negli ultimi giorni questo gioco sta spopolando anche tra le pagine di cronaca e risolverlo può essere molto interessante.
Prostitute minorenni nella foto di destra, prostitute minorenni nella foto di sinistra. Vecchi maiali nella foto di destra, vecchi maiali nella foto di sinistra. Dietro al maiale di destra, spunta però un simbolino. Sembra una bandiera italiana. A sinistra non c'è. E una!
Andiamo avanti: quello a destra ha anche un microfono in mano (e due! Tra l'altro, cosa ci farà un vecchio maiale con un microfono non ne ho idea).
Ma la questione inizia ad essere preoccupante quando proprio sotto al maiale di sinistra c'è...il niente. A destra no. Gente. Che applaude. Un maiale. Qualcosa non torna (e questa vale minimo minimo minimo per tre). Nessuno a giustificare i clienti delle baby-squillo romane, nessuno che grida allo scandalo e alla persecuzione giudiziaria, nessuno che li difende. Condannati (giustamente, nda) subito alla pubblica gogna, quei maiali. 
Ma l'altro no. L'altro, che la condanna in realtà ce l'ha davvero, può fare comizi in piazza e sui telegiornali interpretando improbabili arringhe difensive. E la gente lo applaude. "Nella vita privata ognuno fa quello che vuole e non bisogna mischiare questo con la politica." è una delle frasi più sentite tra i fans del maiale della foto di destra. Bene! Vorrei tanto vedere un cliente habitué del quartiere Parioli candidarsi alla presidenza del Consiglio. Se quello a destra convince trenta persone su cento, scommetto che quello a sinistra non verrebbe votato neanche dai parenti (dalla moglie no di sicuro). Come credergli dopo quello che ha fatto? Già. Bella domanda.
Sarò strano io, ma a me questa Settimana Enigmistica mette proprio tristezza.

P.S.: Ai lettori più attenti non sarà sfuggito un particolare. Il simbolino: uno. Il microfono: due. Le pecore che applaudono il maiale: tre-quattro-cinque. E le ultime due differenze? Guardate bene. Sono tre spanne sotto al mento. E si sono rotte.

martedì 19 novembre 2013

COME NEI PEGGIORI B-MOVIE

E fu il Vajont. E fu l'Etna. E fu L'Aquila e fu, infine, la Sardegna. Un'altra, l'ennesima terra distrutta e dilaniata dall'azione della natura. Umana. Ancora una volta ad uccidere è la malgestione del denaro pubblico che circola vorticosamente tra le casse dei partiti e che troppo poco si ferma per migliorare strutture e infrastrutture.
E come nei peggiori film ecco la solita, vecchia trama trita e ritrita: edizione straordinaria, Vespa e il suo serale, dona 1€ col tuo sms, cordoglio nazionale e discorso funereo del premier di turno.
Ora lo Stato stanzia 20 milioni di euro per far finta di recuperare qualcosa (20 milioni che, a detta del presidente della Regione Sardegna Cappellacci saranno completamente insufficienti), credendo così di lavarsi la coscienza.
Una coscienza sporca dopo i condoni edilizi che hanno messo a norma le case abusive vicino ai letti dei fiumi, oramai rase al suolo dalla potenza dell'acqua. Dopo le norme sulla sicurezza nelle scuole completamente ignorate che ora fanno sì che le strutture siano ridotte in macerie.
Una coscienza che continua a sporcarsi quando stasera lasceremo a Vespa i plastici dei nuraghi, magari più solidi dei ponti venuti giù troppo facilmente, mentre il premier Letta si riunirà con i suoi per parlare dei "veri" problemi del Paese: salvare la Cancellieri.
In attesa della prossima Sardegna.

lunedì 18 novembre 2013

L'IMPORTANZA DI CHIAMARSI SILVIO

Una persona molto influente chiamava una procura immischiandosi in affari non suoi, confondendo egiziani e marocchini, escort e figlie famose. E giù bastonate. Una persona molto influente, rifacendosi ad un concetto di "eroe" quantomeno discutibile, aveva amici particolari che difendeva a spada tratta, nonostante i magistrati affermassero la loro collusione con la mafia. E giù bastonate. Una persona molto influente sfrutta la propria posizione per difendere una famiglia amica condannata per Tangentopoli, corruzione, crack vari e chi più ne ha più ne metta. E giù... No, qui no. Ma come mai? Basta sostituire nella storia Dell'Utri con Ligresti per modificare il proprio senso civico? Basta cambiare Ruby con Giulia per pensarla in modo completamente diverso sull'abuso di potere? Quando c'era lui era tutto più facile. Quando c'era lui il PD era tutto unito, mentre adesso si sente parlare di "intercettazioni schifose e non doverose", quando con la seconda parola si poteva tranquillamente decidere di concludere il concetto.
L'indignazione ad personam è sgradita tanto quanto le omonime leggi.  E se non riuscite proprio a farne a meno, provate a fare un gioco: ogni volta che dovete esprimere un giudizio sui misfatti di qualcuno, immaginate che questo si chiami Silvio. Magari una buona volta sarete tutti d'accordo.

domenica 17 novembre 2013

COME SAN PAOLO SULLA VIA DI DAMASCO

Le cose sono due: o siamo di fronte all'ennesimo tradimento per amore (di poltrona) oppure a distanza di 2000 anni qualcuno dall'alto ha nuovamente pronunciato le parole "Orsù, alzati ed entra nella città e ti sarà detto ciò che devi fare" (Atti degli Apostoli, 9,6).

Volendo far finta di avere qualche dubbio su quale sia la corretta versione dei fatti, proviamo a ragionare sulla nascita del Nuovo Centrodestra, il partito di chi crede che "quando mai l'unità di un partito si può fondare sulla lealtà al proprio leader" (Lupi, 3:30, che non è un passo biblico, ma il minuto dell'intervista del deputato da Fazio http://www.youtube.com/watch?v=V3cMdNMn-5c ).
In effetti in questo periodo si parlava più di decadenza del leader del PdL che delle misure da prendere per risollevare il Paese. Hanno ragione le colombe. Non è la cosa opportuna da fare. Non ora. Ma prima? Quando Ruby era la nipote di Mubarak? Quando si depenalizzavano i reati per cui era imputato il capo? Dov'erano le colombe? Questa nuova nascita sembra soltanto un modo per restare aggrappati al grande carro del potere scrollandosi di dosso il peso del compagno-pallaalpiede da film (quello che di solito grida "Lasciami qui, sàlvati almeno tu", che qui però sembra volersi riscattare dando vita a Forza Italia 2 - La vendetta dei falchi).

Ma magari, chissà, davvero qualcuno ha gridato "Orsù, eccetera eccetera". Davvero c'è una conversione in atto. E così non fosse, brutto a dirsi, meglio un giorno da falchi che cento da Lupi.