lunedì 18 novembre 2013

L'IMPORTANZA DI CHIAMARSI SILVIO

Una persona molto influente chiamava una procura immischiandosi in affari non suoi, confondendo egiziani e marocchini, escort e figlie famose. E giù bastonate. Una persona molto influente, rifacendosi ad un concetto di "eroe" quantomeno discutibile, aveva amici particolari che difendeva a spada tratta, nonostante i magistrati affermassero la loro collusione con la mafia. E giù bastonate. Una persona molto influente sfrutta la propria posizione per difendere una famiglia amica condannata per Tangentopoli, corruzione, crack vari e chi più ne ha più ne metta. E giù... No, qui no. Ma come mai? Basta sostituire nella storia Dell'Utri con Ligresti per modificare il proprio senso civico? Basta cambiare Ruby con Giulia per pensarla in modo completamente diverso sull'abuso di potere? Quando c'era lui era tutto più facile. Quando c'era lui il PD era tutto unito, mentre adesso si sente parlare di "intercettazioni schifose e non doverose", quando con la seconda parola si poteva tranquillamente decidere di concludere il concetto.
L'indignazione ad personam è sgradita tanto quanto le omonime leggi.  E se non riuscite proprio a farne a meno, provate a fare un gioco: ogni volta che dovete esprimere un giudizio sui misfatti di qualcuno, immaginate che questo si chiami Silvio. Magari una buona volta sarete tutti d'accordo.

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