giovedì 5 dicembre 2013

SO' RAGAZZI

C'erano una volta gli Hooligans, frange violente del tifo inglese che infestavano le curve degli stadi britannici e non.
C'erano una volta perché il governo inglese di fine anni ottanta (Margaret Thatcher) prese una serie di provvedimenti volti a mettere fine ai continui barbari episodi nei campi di calcio.
C'erano una volta perché oggi non ci sono più. Che vuoi che siano i tifosi di oggi! Uno sfottò qua, un coro là, un coltello giù in fondo... Niente a che vedere con loro!
Purtroppo il metro di paragone troppo alto (forse) ci copre completamente gli occhi dal disastro che è in scena oramai da anni negli stadi italiani. E quando i bambini sono i protagonisti di questi scempi è indice che si sta toccando il fondo.
Come al solito però il problema non è solo nei fatti, ma anche nella risonanza che hanno nell'opinione pubblica. Ancora un'altra volta infatti la schizofrenia del giudizio porta a considerazioni alquanto bizzarre. Si è sentito dire che la multa comminata alla Juve dopo le invettive agli avversari è stata "ingiusta, incredibile, assurda, idiota, infame" e chi più ne ha più ne metta, mentre siamo arrivati al punto da considerare normale che dei 12enni maleducati messi lì per far fare bella figura alla società d'appartenenza facciano del turpiloquio la loro ragion d'essere tifosi. Con le dovute proporzioni, perché meravigliarsi di gruppi ultras organizzati che girano con coltello e spranghe a devastare le città avversarie e attaccare le forze dell'ordine?
Risposta: perché quando poi ci troviamo con 22 "tifosi" arrestati in terra polacca, non sappiamo cosa pensare. Non era meglio fermarli prima? Una settimana senza PlayStation al primo "merda" a 12 anni magari sarebbe servita.

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