Stamattina ero dal macellaio. Tra mezzo chilo di carne macinata e un "è un etto e mezzo, lascio?" ho avuto un'illuminazione: siamo in guerra. Siamo in guerra e stiamo combattendo noi.
Era il tempo degli eserciti faccia affaccia in campo aperto, poi il campo di battaglia si è spostato sempre più verso i "civili" (virgolette d'obbligo, visto che di civiltà se ne vede ben poca).
Si è passati da eserciti schierati ad eserciti in trincea, per passare ai bombardamenti sui civili ed ora addirittura alla sparizione dei combattenti "ufficiali". Stavolta chi uccide siamo noi, con i mitra e con le parole. Avvertite il governo, possiamo risparmiare! Non servono più elmetti, mimetiche e caccia bombardieri, facciamo tutto da noi.
"Da ammazzarli tutti!" "La colpa è del Papa che apre le porte a tutti!" "A Roma abbiamo la più grande tempio di 'sti Maometti d'Europa, ma dove andremo a finire?"
L'odio uccide e in macelleria si vendeva un tanto al chilo.
"È un etto e mezzo, lascio?"
"No, grazie. Tienilo pure."
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